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Il Fatto Quotidiano Online

Meno male che c’e’ Silvio

Alcune interviste di Francesca Fornario alla manifestazione del PDL del 20 marzo 2010.

Chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato e scurdiammoce ‘o passato

Con gli avvenimenti dell’ultimo periodo circa le presentazioni delle liste elettorali che poi non sono state ammesse per evidenti irregolarita’, avevo cominciato a scrivere al presidente della Repubblica. Ecco la bozza:

Gentile Presidente Napolitano,

sono un italiano residente all’estero che assiste basito alle vicende della gestione della cosa pubblica italiana. Come me sono basiti i piu’ degli interlocutori con i quali mi confronto giornalmente, che non si riescono a capacitare di alcune notizie che arrivano dal “bel paese”.

Ultima tra queste e’ la questione della presentazione delle liste elettorali che ha preso una piega a dir poco sconcertante. Come diceva Gaber, “liberta’ e’ partecipazione” e la democrazia e’ anche rispetto delle regole che sono condivise dai cittadini. Presentare le liste elettorali dei rappresentanti dei cittadini non e’ una questione formale bensi’ sostanziale. La verifica del rispetto delle regole formali, burocratiche e anche sostanziali, non spetta a me bensi’ alla magistratura la quale ha sancito che alcune liste che si sono presentate non l’hanno fatte nei tempi e/o modi prestabiliti.

Beh e’ chiaro da che parte stia… comunque ho appreso che il presidente ha risposto a due cittadini che hanno preso carta e penna e gli hanno scritto, facendosi portatori delle 2 cause contrapposte: la mia e quella di “non negateci il diritto di voto al PDL, non sarebbe democratico”.

Sappiamo gia’ che il presidente ha gia’ firmato il decreto legge e quindi le mie sono parole al vento (anche prima lo sarebbero state, ma ora a maggior ragione), comunque tra le altre cose il presidente ci fa sapere:

Erano in gioco due interessi o “beni” entrambi meritevoli di tutela: il rispetto delle norme e delle procedure previste dalla legge e il diritto dei cittadini di scegliere col voto tra programmi e schieramenti alternativi. [...]

la “soluzione politica”, ovvero l’intesa tra gli schieramenti politici, avrebbe pur sempre dovuto tradursi in soluzione normativa, in un provvedimento legislativo che intervenisse tempestivamente per consentire lo svolgimento delle elezioni regionali con la piena partecipazione dei principali contendenti. [...]

Diversamente dalla bozza di decreto prospettatami dal Governo in un teso incontro giovedì sera, il testo successivamente elaborato dal Ministero dell’interno e dalla Presidenza del consiglio dei ministri non ha presentato a mio avviso evidenti vizi di incostituzionalità.

Ora mi chiedo: secondo voi i due beni sono davvero equiparabili?

Cosa c’entra il garantire “il diritto dei cittadini di scegliere col voto tra programmi e schieramenti alternativi” col riammettere quelle liste che non hanno rispettato le regole per presentarsi?

Mi chiedo inoltre quanto sia affidabile l’avviso del Presidente Napolitano nell’evidenziare vizi di incostituzionalita’ quando abbiamo gia’ potuto vedere che, sempre non ravvisando vizi di incostituzionalita’, ha firmato il Lodo Alfano, successivamente cassato dai giudici costituzionali.

Insomma, mi pare che al solito i potenti prevarichino e “chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato”…

PS Leggendola tutta la risposta di Napolitano e’ davvero sconcertante nel suo contenuto.

UPDATE:

A chiosa di quanto detto vi suggerisco l’acuto commento di Marco Travaglio:

UPDATE 2

Ecco invece cosa scrive Piero Ricca.

Libero Web in libero Stato

Incontro pubblico

in difesa della libertà di espressione e di informazione in rete, contro il decreto Romani e ogni tentativo di censura governativa.

Firenze, giovedì 11 marzo

presso il circolo Arci di via S. Bartolo a Cintoia, 95. Dalle ore 20,45.

Interverrano tra gli altri

Guido Scorza
Luca Neri
Vincenzo Vita
Alessandro Gilioli
Claudio Messora

Modera Piero Ricca

Promuovono l’incontro: Popolo Viola Firenze, Qui Milano Libera, Grilli Firenze, Claudio Messora, Paolo Papillo

La Bonino si avvicina ai cattolici

E’ innegabile che la candidata governatore del Lazio Emma Bonino stia lavorando per avvicinarsi e attirare a se’ i voti dei cattolici; proprio per instaurare il dialogo s’e’ vestita da vescovo durante l’intervista a Repubblica TV.

Cristina da vena

Nel turbinio del colpo di reni finale del trasloco, abbiamo preso in prestito la macchina dall’amica Giorgia (grazie Giorgia, la tua Ford Fiesta contiene un monte di roba!!) e abbiamo fatto un po’ di viaggi, compresi 2 all’Ikea (la nemesi di Edo&Silvia) durante i quali abbiamo ascoltato un cd di canzoni dei cartoni animati.

Sapete la sindrome di quella generazione di almeno trentenni che gia’ drogati di televisione nella propria giovinezza si identifica in musiche disco-robot e tradizional-buoniste? Insomma, ad un certo punto la qualita’ di queste musiche, che nella versione disco-robot e’ veramente alta, degrada asintoticamente verso le versioni di Cristina da vena (endovena).

Scopro da wikipedia che:

l’allora responsabile della tv dei ragazzi della neonata Canale 5, era alla ricerca di una voce femminile che potesse interpretare la sigla della serie animata giapponese Pinocchio: dopo essere stata sottoposta ad un provino discografico, Cristina, ancora minorenne, firma un contratto di esclusiva (a cui è legata ancora oggi) con l’etichetta discografica di Canale 5, la Five Record (in seguito RTI Music, oggi inglobata in RTI s.p.a.) e diviene così l’interprete della canzone Bambino Pinocchio.

Quindi possiamo dire che Berlusconi e’ anche l’artefice di questo sfacelo, di aver negato a tutti i ventenni la possibilita’ di godere di ottime e varie musiche durante la loro giovinezza. Un’altra casella da aggiungere alle colpe del migliore presidente del consiglio degli ultimi 150 anni.

Il processo Dell’Utri - parte prima

In questa puntata ci occuperemo di bruciante attualita’: a pochi giorni dalla deposizione di Gaspare Spatuzza all’appello del processo contro Marcello Dell’Utri e Gaetano Cina’ (deceduto) per concorso esterno in associazione mafiosa, che e’ valsa una condanna in primo grado a 9 anni al senatore, faremo un approfondimento sul processo e sulla sentenza di primo grado.

Edo infatti s’e’ letto tutte le 1771 istruttive pagine della sentenza e provera’ a dare una visione coerente e accurata di cosa sancisca la sentenza, della portata dell’ultimo interrogatorio di Spatuzza a prescindere dal polverone mediatico che e’ stato sollevato attorno all’evento. Anzi in mezzo a tutto questo polverone, avete per caso capito che venerdi’ 11 dicembre 2009 al processo sono chiamati a deporre i fratelli Giuseppe e Filippo Graviano ed il loro sodale Salvatore Grigoli? No eh? Beh, vedremo cosa diranno. Seguite l’evento su Radio Radicale.

In questa puntata avremo un ospite d’eccezione che c’ha prestato la sua voce, ovvero Liartes di Sproloquiocast, che ringrazio ancora una volta. Vi consiglio di ascoltare Sproloquiocast che e’ a mio avviso uno dei piu’ interessanti e radiofonici podcast del panorama italiano.

La musica di questa puntata e’ tratta da www.arielpublicity.com:

  1. Sister’s gotta problem by Kelly Richey Band
  2. Nothing to do with love by Kelly Richey Band
  3. Pay Attention by GroundSound
  4. (sottofondo) Get Better by GroundSound

Materiale integrativo:

I link alla puntata in ogg/vorbis (31.8 Mb) o mp3 (45.5 Mb) oppure
ascoltatelo online

No Berlusconi Day in Amsterdam

Ecco un resoconto dai media olandesi dell’avvenimento. E’ vero, m’hanno intervistato e il cilindro lo uso quotidianamente.

sitestat

La cosa divertente e’ che hanno provato ad intervistarmi in olandese; io recalcitravo dicendo che non ero abbastanza bravo mentre loro dicevano che il mio olandese andava benissimo. Beh, al secondo take hanno detto “let’s try it in english”.

Adesso Basta




Radio Radicale fa un servizio pubblico - 2