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Sallusti

Sallusti:

Ber­lusconi e Bossi “hanno voluto [...] riba­dire il loro diritto a deci­dere ­in un Paese dove go­vernare è impresa dispe­rata a meno che non si voglia sottostare agli or­dini di altri poteri, dal ca­po dello Stato ai magi­­strati, dai sindacati ai mezzi di informazione.

Governare non significa comandare o imperare. La prima regola della democrazia e’ che esiste la separazione dei poteri proprio per evitare la deriva autocratica. Chi glielo insegna a Sallusti?

Continua rendendoci sempre piu’ manifesto di ignorare il suddetto cardine dell’ordinamento democratico:

Poteri (i succitati ca­po dello Stato, magi­­strati, sindacati, mezzi di informazione, ndr) che hanno un filo rosso comune: essere ex, neo o post comuni­sti. Cioè parte di una sini­stra che non accetta la prima regola di una de­mocrazia: per cinque an­ni è legittimato a gover­nare chi vince le elezio­ni. Questo proprio non gli entra in testa, voglio­no comandare anche quando perdono.

Per 5 anni, gli italiani decidono di dare la propria rappresentanza in parlamento, non certo decidono che a comandare sia chicchessia e che, in ogni caso, questi non sia soggetto alla legge. Comunque riappare la confusione governare/comandare.

Segue un elenco di domande retoriche tra le quali spicca, per ignoranza dell’argomento del proponente il

Perché non porre il problema che se uno passa all’op­posizione deve lasciare libero il posto nelle com­missioni parlamentari che occupava in quanto maggioranza?

Forse perche’ c’e’ l’articolo 67 della costituzione? Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato.

Segue finale scoppiettante da campagna elettorale: “più fe­deralismo e meno tasse, cioè più libertà”.

Amen