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Libero Web in libero Stato

Incontro pubblico

in difesa della libertà di espressione e di informazione in rete, contro il decreto Romani e ogni tentativo di censura governativa.

Firenze, giovedì 11 marzo

presso il circolo Arci di via S. Bartolo a Cintoia, 95. Dalle ore 20,45.

Interverrano tra gli altri

Guido Scorza
Luca Neri
Vincenzo Vita
Alessandro Gilioli
Claudio Messora

Modera Piero Ricca

Promuovono l’incontro: Popolo Viola Firenze, Qui Milano Libera, Grilli Firenze, Claudio Messora, Paolo Papillo

Il processo Dell’Utri - parte prima

In questa puntata ci occuperemo di bruciante attualita’: a pochi giorni dalla deposizione di Gaspare Spatuzza all’appello del processo contro Marcello Dell’Utri e Gaetano Cina’ (deceduto) per concorso esterno in associazione mafiosa, che e’ valsa una condanna in primo grado a 9 anni al senatore, faremo un approfondimento sul processo e sulla sentenza di primo grado.

Edo infatti s’e’ letto tutte le 1771 istruttive pagine della sentenza e provera’ a dare una visione coerente e accurata di cosa sancisca la sentenza, della portata dell’ultimo interrogatorio di Spatuzza a prescindere dal polverone mediatico che e’ stato sollevato attorno all’evento. Anzi in mezzo a tutto questo polverone, avete per caso capito che venerdi’ 11 dicembre 2009 al processo sono chiamati a deporre i fratelli Giuseppe e Filippo Graviano ed il loro sodale Salvatore Grigoli? No eh? Beh, vedremo cosa diranno. Seguite l’evento su Radio Radicale.

In questa puntata avremo un ospite d’eccezione che c’ha prestato la sua voce, ovvero Liartes di Sproloquiocast, che ringrazio ancora una volta. Vi consiglio di ascoltare Sproloquiocast che e’ a mio avviso uno dei piu’ interessanti e radiofonici podcast del panorama italiano.

La musica di questa puntata e’ tratta da www.arielpublicity.com:

  1. Sister’s gotta problem by Kelly Richey Band
  2. Nothing to do with love by Kelly Richey Band
  3. Pay Attention by GroundSound
  4. (sottofondo) Get Better by GroundSound

Materiale integrativo:

I link alla puntata in ogg/vorbis (31.8 Mb) o mp3 (45.5 Mb) oppure
ascoltatelo online

No Berlusconi Day in Amsterdam

Ecco un resoconto dai media olandesi dell’avvenimento. E’ vero, m’hanno intervistato e il cilindro lo uso quotidianamente.

sitestat

La cosa divertente e’ che hanno provato ad intervistarmi in olandese; io recalcitravo dicendo che non ero abbastanza bravo mentre loro dicevano che il mio olandese andava benissimo. Beh, al secondo take hanno detto “let’s try it in english”.

Radio Radicale fa un servizio pubblico - 2

Radio Radicale fa un servizio pubblico

Non so se v’e’ mai capitato di ascoltare Radio Radicale. Magari sembra una palla mostruosa come radio ma in realta’ svolge un incredibile, forse insostituibile ma sicuramente ineguagliato servizio pubblico da oltre trent’anni trasmettendo, conservando e mettendo a disposizione tutte le sedute del parlamento. Inoltre Radio Radicale trasmette in forma completa e senza mediazioni processi, interviste, manifestazioni, conferenze stampa e quant’altro. Ad oggi l’archivio multimediale di Radio Radicale contiene 283.000 registrazioni.

67.364 interviste
15.599 udienze di processi
32.056 convegni e dibattiti
7.716 assemblee
6.745 comizi e manifestazioni
16.030 conferenze stampa
161.100 oratori
5.579 organizzazioni

Più della metà di questo archivio è disponibile e liberamente accessibile in formato multimediale online sul sito www.RadioRadicale.it.

Per esempio, le udienze che abbiamo ascoltato in Siee Giuee Accaso dei processi del G8 di Genova sono registrazioni provenienti da Radio Radicale.

Ma adesso incombe il pericolo dell’eliminazione della funzione pubblica assicurata dal 1976 da Radio Radicale. Se avete voglia e tempo di leggervi questo approfondito link sul ruolo di radio radicale.

Se invece vi fidate di me e/o mettete firme in bianco a casaccio collegatevi direttamente qui e non
dimenticatevi di mandarmi un foglio A4 bianco con una vostra firma in calce
.

Conflitto d’interessi?

Leggo ora su repubblica.it che nella vicenda riguardante il Governatore Marrazzo, Berlusconi avrebbe avvertito Marrazzo che giravano dei video sul suo conto. Ma per rendervi meglio conto vi lascio le righe lette da Repubblica:

Ad avvisare Marrazzo - confermano a “Repubblica” - fu lo stesso primo ministro. Ad un settimanale del suo gruppo editoriale, “Chi”, i ricattatori avevano infatti offerto l’intero pacchetto. E a quel punto, il direttore del periodico informò il presidente del Consiglio. Berlusconi si dichiarò contrario alla pubblicazione dell’intera vicenda. E nell’avvertire Marrazzo diede garanzie sul comportamento dei media di sua proprietà. In particolare di quelli riferibili alla Mondadori.

Ora, sebbene Berlusconi possa essersi comportato da “gentiluomo” risulta sempre piu’ lampante, senza nessun filtro, il controllo che Berlusconi, per sua personale ammissione, esercita sui media di sua (diretta o indiretta) proprieta’.

Tutto cio’ e’ vergognoso, e non mi riferisco al caso di Piero Marrazzo.

Chiarezza

La Corte costituzionale ha bocciato il lodo Alfano; perche’? Per 2 semplici motivi che sono riportati nel comunicato stampa della corte:

La Corte costituzionale, giudicando sulle questioni di legittimità costituzionale poste con le ordinanze n. 397/08 e n. 398/08 del Tribunale di Milano e n. 9/09 del GIP del Tribunale di Roma ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 1 della legge 23 luglio 2008, n. 124 per violazione degli articoli 3 e 138 della Costituzione.

Mi pare che non ci sia da sbagliarsi: il cosiddetto Lodo Alfano viola un principio costituzionale (l’articolo 3, Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.) e lo viola violando un’altro principio costituzionale (art.138 che regola il modo della revisione della costituzione).

I nostri legislatori che si riempono la bocca parlando di meritocrazia mi pare che siano degli ignoranti totali del mestiere che fanno e andrebbero licenziati in blocco.

“È un disegno eversivo della sinistra contro la mia persona!”

Così il Presidente del Consiglio ha reagito alla notizia dell’assegnazione del Nobel per la pace a Barak Obama.

Cambiando (non tanto) discorso, l’altro giorno Berlusconi ha detto che, tra gli altri, anche i comici lo prendono in giro. Aggiungerei alla lista anche una delle più prestigiose TV al mondo:

http://news.bbc.co.uk/2/hi/in_pictures/8296799.stm

Il TG1 mi rilassa

Dal TG1 delle 20:00 del 7 Ottobre 2010.

Oggi la Consulta ha bocciato il lodo Alfano con 9 voti a favore e 6 contrari. Berlusconi sbrocca, straparla e si incazza: “Con una Corte Costituzionale composta da 11 giudici di sinistra…” Quindi 18.2% dei comunisti lo supportano (2 giudici su 11)! “Il 72% della stampa è in mano alla sinistra”, continua. Ma se il 18.2% del 72% è con lui, la cifra esatta è 58.9%.

Gasparri straparla pure e dice che il Governo non si farà intimidire e continuerà il suo lavoro. Ma chi ha detto, l’altro giorno, che c’era il rischio che il Governo cadesse e che il voto degli Italiani fosse stravolto? Non ve lo ricordate? Ve lo dico io: il Governo.

Ecco che la politica sfuma e i servizi importanti iniziano. Sembra che pranzare e cenare con i propri figli li tenga lontani dall’alcol e dalla droga. E quali sono gli argomenti di dialogo durante pranzi e cene in famiglia? “Come è andata a scuola?” “Con il ragazzo come va?” “Hai pulito la camera da letto?” “Questa casa non è un albergo!”

Io non ho figli, ceno spesso da solo e dopo cena bevo un amaro e fumo uno spinello. Forse ho cenato troppo spesso in famiglia!

La notizia più inutile della settimana

TG1 delle 20:00 del 5 Ottobre 2009. Notizia letta dal conduttore.

“L’editoriale, per brillante che sia, non è nella tradizione dei telegiornali, tant’è che se ne è fatto uso solo in casi rarissimi.” Così Sergio Zavoli, presidente della Commissione di Vigilanza RAI, dopo l’intervento televisivo del direttore del TG1 sulla manifestazione di Sabato della FNSI.

Di diverso avviso il vicepresidente della Vigilanza Lainati. “Gli editoriali dei direttori dei TG del servizio pubblico”, dice Lainati, “rappresentano una tradizione che in RAI perdura da molti anni.”

Quindi?